domenica 22 febbraio 2015

Parlare

Carmine Schiavone, ex boss del clan camorristico dei casalesi, cugino di Francesco Schiavone detto Sandokan, nel maggio 1993 si pente, facendo sequestrare beni del clan per 2.500 miliardi. Dalle sue dichiarazioni nasce il maxi-processo “Spartacus”, perlopiù ignorato dai media nazionali.
Il 7 ottobre 1996, sentito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti confondendosi, chiama la cassa comune dei casalesi «cassa dello Stato».
Presidente della Commissione, Massimo Scalia: «Vuol dire le casse del clan?».
Schiavone: «È lo stesso, più o meno».
Presidente: «Perché dice che è lo stesso?».
Schiavone: «Era un clan di Stato».
Presidente: «Il vostro Stato!».
Schiavone: «La mafia e la camorra non potevano esistere se non era lo Stato… Se le istituzioni non avessero voluto l’esistenza del clan, questo avrebbe forse potuto esistere?».

Carmine Schiavone è deceduto oggi, 22 febbraio 2015.

Affinché la corruzione e la violenza spariscano dalla nostra quotidianità, dalle nostre terre e dai nostri cuori fondamentale è PARLARE. Altrimenti omertà e silenzio firmeranno la nostra condanna.